Memorias de Amor, FINISSAGE 17 dicembre 2017

Domenica 17 Dicembre 2017 dalle ore 17 in poi
vi aspettiamo per un brindisi in Via G. L. Spontini, 47

www.rominafarris.it

Per l’occasione verranno presentati i nuovi gioielli di Andina Joyas, la linea di gioielli d’arte di Romina Farris (ideazione e manifattura artigianale)

FINISSAGE MEMORIAS DE AMOR

MEMORIAS DE AMOR FINISSAGE Domenica 17 Dicembre 2017dalle ore 17 in poi verranno esposti nuovi gioielli di Andina JoyasVi aspettiamo per un brindisi 4/quarti Via G. L. Spontini, 47www.4quarti.netwww.rominafarris.it

Pubblicato da Romina Farris su Giovedì 7 dicembre 2017

La mostra “Memorias de amor” di Romina Farris, vuole tracciare un percorso sulla memoria non cosciente nel vissuto dell’artista. Memoria che gli artisti cercano di trasformare in immagini con colori linee e forme. Davanti ad una tela bianca, la fantasia dell’artista con colori e pennelli trasforma le proprie memorie in immagini silenziose, provando a cercare un rapporto con chi le guarda, per riconoscersi in quel linguaggio universale che è ogni Essere umano.

Si è scelto un titolo in spagnolo, per il vissuto dell’artista, che è nata nel 1971 a Lima Perù e ha trascorso l’adolescenza tra Colombia, Ecuador, Venezuela, Cile in una atmosfera di colori e profumi legati a queste terre. Dopo varie mostre a Roma arriva per la prima mostra personale a Firenze in un nuovo viaggio.
La musica, il suono accompagnerà  l’inagurazione della mostra, pittura e suono si abbracceranno in una affascinante danza.

Profilo Artistico
Arriva in Italia nel 1988 studia all’Istituto Europeo di Design, come Art Director. Tra bozzetti disegni e pantoni scopre la passione per il disegno e la comunicazione.
Lavora per varie agenzie internazionali di Pubblicità agenzia Leo Burnett – Ministero degli Esteri – Cooperazione italiana allo sviluppo e Wundermann (Gruppo WPP). La curiosità la porta a lavorare come Multimedia Graphic designer per la Clonwerk e LA7 Televisioni.
Inizia la ricerca nel campo della pittura da autodidatta nel 2006 partecipando a mostre collettive nell’ambiente romano.

Il colore è l’elemento che caratterizza la sua pittura, colori caldi fatti di rossi, gialli e arancioni. Dietro ai segni tribali del primo piano, si sente scorrere la mano e forse tutto il corpo che sembra avere con la tela un rapporto quasi fisico e primitivo. Segni, linee, colore, raccontano di sensazioni e suoni legate a vissuti primitivi, sentiti con la propria pelle.

“Nel silenzio, ritrovo la tua voce. Un soffio di vento sfiora la mia pelle, so che è il tuo profumo. Una melodia colorata che annuncia un abbraccio vicino”.